Slides della presentazione dell’Ufficio Studi su alcuni dati per perimetrare l’effetto della TARES utilizzate durante la diretta web del 15 maggio 2013 organizzata dalle Direzioni Politiche fiscali e Relazioni Sindacali di Confartigianato..
Alla analisi della dinamica della tassazione rifiuti ha collaborato l’ Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia e alle analisi sulla tassazione immobiliare locale hanno collaborato gli Uffici/Aree fiscali, gli Uffici Studi e Osservatori MPI delle Confartigianato di Ancona, Lombardia, Ravenna, Veneto e Vicenza.
Il lavoro contiene:
– La dinamica delle tariffe determina una pressione crescente sui bilanci familiari: tra il quarto trimestre 2007 al quarto trimestre 2012 le tariffe rifiuti sono salite del 21,9% mentre la spesa nominale delle famiglie è salita solo del 3,3%. Nel corso degli ultimi dodici anni la spesa delle famiglie, a valori correnti, è salita del 34,6%, mentre la tariffa rifiuti è salita a ritmo doppio: 76,3%. La crescita delle tariffe rifiuti in Italia non ha confronto in Europa: negli ultimi dodici mesi in Italia l’incremento delle tariffe di raccolta rifiuti è del 4,9%, più del doppio dell’incremento del 2,0% registrato nella zona Euro.
– I ricavi delle imprese di servizio pubblico locale per Igiene Ambientale tra il 2005 e il 2010 i ricavi sono saliti del 42,6%, a fronte di un incremento dei costi del 29,9% ed un aumento della raccolta dei rifiuti del 3,5% molto limitato e pari al 3,5%. Anche lo smaltimento dei rifiuti è cresciuto poco in cinque anni (+2,3%).
TARSU e Tariffa (TIA): sono 1340 i comuni che applicano la Tariffa, pari al 16,6% del totale. La popolazione residente nei comuni a Tariffa è pari a 19.530.626 abitanti equivalente al 32,2% del totale. I dati per regione.
– L’impatto sui territori della TARES su famiglie e imprese, con dati per Regione: i costi annui pro capite per la gestione del servizio di igiene urbana ammontano a 141,67 euro a fronte di proventi da tassa e/o tariffa di 130,06, con entrate che coprono il 91,8% dei costi.
La TARES determina un maggiore costo finalizzato alla copertura integrale dei costi di 11,61 euro per abitante con un maggiore gettito di 704 milioni di euro a cui si sommano i 1.000 milioni previsti con la maggiorazione di 30 centesimi a mq per la componente servizi del tributo. Nel complesso si tratta di un aumento di 28,1 euro per abitante.
– Alcuni dati su impatto per alcune tipologie di imprese artigiane ad alta producibilità dei rifiuti. Gli incrementi saranno più elevati per la Pizza al taglio e per le Pasticcerie allocate in piccoli comuni attualmente sotto regime di TARSU. Nel primo caso, infatti, si registrano aumenti della tassazione sui rifiuti del 301,1%, e nel secondo del 181,7%. All’opposto in caso di attività di produzione di Pane e pasta, nei comuni di maggiore dimensione attualmente sotto TARSU, il prelievo in media registra una diminuzione attorno all’8-9%. Maggiori tensioni su piccoli comuni dove c’e’ maggiore calo nella demografia imprese artigiane. L’analisi sui dati Lombardia. Nei comuni attualmente sotto regime TIA, invece, il passaggio alla TARES – limitato alla sola componente servizi – comporterà incrementi medi meno accentuati: gli aumenti oscillano tra l’1,1% e il 3,5%.
– La criticità aggiuntiva di incrementi di tassazione in recessione: il quadro congiunturale e gli aspetti regressivi della TARES
– Tassazione municipale tra rifiuti e IMU: aliquota del 9,4 per mille stimata dalla rilevazione del ‘sistema Confartigianato’ su 722 comuni in cui opera quasi un milione di imprese, poco meno di un qaurto delle imprese del Centro Nord.Caso IMU: +474 milioni per imprese manifatturiere (categoria D per capannoni, ecc.).