Sostenibilità ambientale e sociale, coinvolta più di un’impresa su tre
I dati migliori nel manifatturiero e nel Nord Italia. La performance economica si intreccia con le misurazione dei target dello sviluppo sostenibile

L’analisi dello sviluppo dei sistemi economici vede una crescente attenzione per gli aspetti ambientali e sociali, con l’obiettivo di delineare traiettorie di crescita sempre più integrate con condizioni di benessere equo e sostenibile. Per approfondire la partecipazione delle imprese ai processi di crescita sostenibile, Confartigianato ha proposto il 2° Forum sulla Sostenibilità “Il ruolo delle imprese responsabili”. Qui per rivedere l’evento.

Le misure della sostenibilità di economia e imprese – L’analisi delle dinamiche dello sviluppo sostenibile richiede un ampio spettro di dati statistici. A tal proposito si ricorda che ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile si associano 169 target, per i quali il Rapporto SDGs 2023 dell’Istat diffonde 372 misure statistiche. Il rapporto di monitoraggio di Eurostat propone confronti internazionali su circa 100 indicatori. Una analisi del grado di sostenibilità di imprese e filiere associa ai parametri più strettamente economici – quali valore aggiunto, fatturato e occupati – l’elaborazione di un ampio ventaglio di indicatori dello sviluppo sostenibile, peraltro non tutti ancora disponibili. Ad esempio, per valutare la sostenibilità ambientale delle imprese sono essenziali i dati su utilizzo di energia da fonti rinnovabili, contenimento dei consumi di acqua, partecipazione ai processi di economia circolare e contenimento delle emissioni. Sulla sostenibilità economica vanno esaminati i dati su investimenti in digitalizzazione e R&S, attività di formazione e internazionalizzazione, diffusione di politiche per la stabilità finanziaria e gestione dei rischi, presenza di politiche di anticorruzione, partecipazione a politiche pubbliche, gestione etica e coinvolgimento dei portatori di interesse. Per la sostenibilità sociale vanno monitorate le iniziative per la salute e sicurezza dei lavoratori e dei beni e servizi venduti, quelle per il benessere lavorativo, per le pari opportunità e la conciliazione tra lavoro e famiglia, l’acquisizione di personale in condizioni di difficoltà, la partecipazione ad iniziative di rigenerazione urbana e di welfare sociale di interesse collettivo, le iniziative per combattere la povertà e il disagio sociale, il sostegno allo sport e alle iniziative culturali di interesse collettivo.

Il miglioramento della sostenibilità delle imprese – In questo quadro di crescente complessità informativa si inseriscono le evidenze rese disponibili dal Censimento delle imprese dell’Istat che nelle ultime due edizioni ha dedicato una sezione alla misurazione delle azioni di miglioramento della sostenibilità intraprese dal sistema imprenditoriale italiano.

Nel biennio 2021-2022 il 37,9% delle imprese con 3 addetti ed oltre ha svolto almeno una azione per migliorare la sostenibilità ambientale, con una accentuazione per le imprese del manifatturiero (51,9%) e del Nord Est (40,9%). Tra le imprese che hanno agito per migliorare la sostenibilità ambientale, il 78,0% è intervenuto nel trattamento dei rifiuti, il 37,8% sull’uso di materiali riciclati, il 26,9% sui piani di miglioramento dell’efficienza energetica, il 26,4% sul monitoraggio dell’inquinamento ambientale, il 24,6% sul monitoraggio dei consumi idrici, il 15,0% sull’uso delle fonti energetiche rinnovabili ed il 12,3% sull’efficientamento del sistema di trasporto aziendale. Inoltre, il 9,2% delle imprese interviene sul monitoraggio di CO2, il 7,5% sulle attività per l’economia circolare, 6,8% sui piani per la mobilità sostenibile del personale (auto elettriche, …) e il 6,7% sul riutilizzo e riciclo delle acque di scarico.

Su un altro fronte dello sviluppo sostenibile, si osserva che il 33,6% imprese ha migliorato la sostenibilità sociale della propria attività, con una maggiore diffusione nel manifatturiero (44,7%) nelle Costruzioni (36,6%) e tra le imprese del Nord (35,8%).

Tra le imprese che hanno agito per migliorare la sostenibilità sociale è stato prioritario l’intervento sul monitoraggio di salute e sicurezza dei lavoratori rilevato nell’84,5% dei casi, seguito dal monitoraggio della sicurezza dei prodotti nel 48,8% dei casi. Inoltre, nel 32,6% dei casi sono stati messi in campo miglioramenti delle attività per il benessere lavorativo, nel 25,0% collaborazioni con associazioni del territorio che promuovono iniziative di carattere sociale, benefico, culturale e ricreativo, nel 12,5% sui piani per favorire le pari opportunità e nell’11,3% sull’estensione del congedo parentale e per gravi motivi. Poco meno di una impresa su dieci (9,0%) interviene sui sostegni economici per la conciliazione lavoro-famiglia, per lavoratori e familiari, il 7,1% sulle collaborazioni con le scuole superiori e le università per progetti di impatto ambientale e sociale mentre il 6,4% interviene sulle sponsorizzazioni di progetti di filantropia.

Rubrica Imprese ed energia su QE- Quotidiano Energia del 7 maggio 2024