Stati Uniti quarto fornitore oil&gas dell’Italia
Nel 2024 quota import sale al 10,6% dietro ad Algeria (19,7%), Azerbaijan (17,3%) e Libia (13,5%)
L’evoluzione della società e dell’economia degli Stati Uniti si colloca al centro dell’attenzione mondiale con l’elezione odierna del quarantasettesimo Presidente. Gli Stati Uniti sono la prima economia del mondo, con un PIL che nel 2024 vale 29.168 miliardi di dollari, pari al 26,5% del PIL mondiale e al 45,1% del PIL delle economie avanzate. Nel 2024 l’economia statunitense vale il 50,3% in più di quella dell’Unione europea mentre viene superata dai dieci paesi BRICS+ che, al gruppo di Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa, aggiungono da quest’anno Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia e Iran. (QE 22/10).
Gli Stati Uniti sono il terzo partner commerciale dell’Italia, dopo Germania e Francia, con un interscambio di 93,1 miliardi di euro nel 2024 (ultimi dodici mesi ad agosto). Gli Stati Uniti diventano il secondo mercato del made in Italy, con un export che nel 2024 vale 67,2 miliardi di euro, dopo aver superato nel 2022 la Francia, un mercato che oggi vale 62,4 miliardi di euro. Nell’attuale difficile fase congiunturale, caratterizzata da tensioni geopolitiche che ritardano la ripresa del commercio internazionale, ristagnano le vendite anche sul mercato Usa (-0,2% nei primi otto mesi del 2024).
L’import di energia dagli Usa – Tra i maggiori partner commerciali, gli Stati Uniti hanno registrato la maggiore crescita delle importazioni dell’Italia tra il 2021 e il 2024, con un aumento cumulato nel triennio del +64,4%, superando il +39,7% della Svizzera e il +33,6% dell’India. Tale aumento è stato determinato prevalentemente dagli acquisti di petrolio greggio e gas statunitense, che nel triennio ha quintuplicato il valore (+413,3%). Nel 2024 l’Italia importa dagli Stati Uniti 5,8 miliardi di petrolio greggio e gas, di cui i due terzi sono costituiti da greggio (3,9 miliardi) e il rimanente terzo da gas naturale (1,9 miliardi). Nel 2021 gli Stati Uniti erano il decimo paese fornitore di idrocarburi dell’Italia con una quota del 2,3%, sono saliti al quinto posto nel 2022 con il 6,6%, per arrivare al quarto posto nel 2024 con il 10,6%, dietro ad Algeria (19,7%), Azerbaijan (17,3%) e Libia (13,5%).
Per il gas naturale liquido (GNL) gli Stati Uniti nel 2022 sorpassano l’Algeria e diventano il secondo fornitore dell’Italia dietro al Qatar. La quota di import di GNL statunitense sale dall’8,5% del 2021, al 27,9% nel 2022, per salire ulteriormente nel biennio successivo, con il 31,0% nel 2023 per arrivare al massimo storico del 36,2% nel 2024.
Usa, player dominante sul mercato energetico mondiale – L’analisi dei dati del Statistical Review of World Energy di Energy Institute evidenzia per l’economia statunitense una quota discendente sulla domanda mondiale di energia, mentre sale il suo peso sul lato dell’offerta. Gli Stati Uniti nel 2008 passano alla Cina il primato mondiale per domanda di energia primaria. Da allora il consumo di energia del gigante asiatico è salito dell’82,3% mentre negli Stati Uniti è risultato stazionario (-0,8%), portando la domanda di energia negli Usa a pesare quasi la metà (55,2%) di quella cinese.
Me è nella produzione di energia che gli Usa si confermano leader mondiali. Nel 2014 gli Stati Uniti superano l’Arabia Saudita e diventano il primo paese per la produzione di petrolio greggio e nel 2023 detengono il 20,1% della produzione mondiale di petrolio, una quota che non si registrava dal 1971. Dal 2008 gli Usa sono il primo produttore di gas naturale, superando la Russia, arrivando al 2023 a superare un quarto (25,5%) della produzione mondiale, il massimo dal 1987. Grazie alla crescente estrazione resa possibile dalla fratturazione idraulica (fracking), l’offerta supera la domanda interna di prodotti energetici e dal 2022 gli Stati Uniti sono diventati esportatori netti di petrolio greggio, con una quota che lo scorso anno sale al 13,4%, e dal 2017 registrano un saldo positivo tra esportazioni e importazioni di gas naturale, arrivando a detenere oltre un quinto (20,8%) dell’export mondiale. Nel 2023 gli Stati Uniti superano il Qatar e l’Australia e diventano il primo esportatore mondiale per il gas naturale liquido. Nel 2016, anno in cui gli Stati Uniti si sono affacciati sul mercato mondiale del gas naturale liquido, erano il diciassettesimo paese esportatore, già nel 2017 erano saliti al sesto posto, per arrivare al terzo nel 2020 e, infine al primo nel 2023.
Rubrica Imprese ed energia su QE- Quotidiano Energia del 5 novembre 2024