Danni da eventi meteo estremi per 6,8 mld € all’anno
In 10 anni costo di 1.141 euro per abitante, +70,8% rispetto alla media Ue. Pesa il basso profilo degli investimenti. La delicata partita della polizza obbligatoria per le imprese
Il disastro di Valencia e l’alluvione che ha colpito la costa orientale della Sicilia la scorsa settimana hanno nuovamente focalizzato l’attenzione sui pesanti effetti degli eventi metereologici estremi su persone e sistemi economici. Si diffonde la sensibilità dei cittadini rispetto alle conseguenze del cambiamento climatico: nel 2023 sale al massimo storico del 58,8% la quota di popolazione preoccupata per i cambiamenti climatici, oltre due punti in più del 56,7% nel 2022 e oltre sei punti in più del 52,2% del 2021.
L’analisi di Ispra evidenzia che in Italia 1,3 milioni di abitanti (2,2% del totale della popolazione) vivono in aree a rischio frane con pericolosità elevata e molto elevata mentre 6,8 milioni di abitanti (11,5% del totale) vivono in aree a rischio alluvioni nello scenario di pericolosità idraulica media.
Nell’ultima relazione di Arera si indica che nel 2023 sono stati 378 gli eventi climatici che hanno provocato impatti pesanti nei diversi territori italiani. Una stima dei danni si delinea nell’analisi della recente elaborazione di Eurostat dei dati dell’Agenzia europea dell’ambiente (EEA). Nel decennio 2014-2023 l’Italia ha cumulato danni da eventi meteorologici estremi e legati al clima per 68,1 miliardi di euro, valutati a prezzi costanti anno 2023, pari a 6,8 miliardi l’anno. Per valore assoluto dell’impatto nel decennio l’Italia è seconda in UE solo dopo la Germania che nel periodo in esame cumula danni per 87,7 miliardi di euro.
Il nostro Paese rappresenta nell’UE il 13,4% della popolazione, ma sale al 22,9% dei danni da eventi meteorologici estremi; ne consegue che l’impatto pro capite in Italia è pari a 1.141 euro per abitante, il 70,8% in più rispetto alla media di 668 euro dell’UE.
Gli effetti economici degli eventi meteo avversi in Italia sono ampiamente superiori ai 44,0 miliardi di euro registrati in Francia, ai 31,8 miliardi della Spagna, ai 14,1 miliardi del Belgio e ai 12,0 miliardi della Slovenia. Ma è quest’ultima nazione che registra il maggiore impatto per abitante, cumulando danni per 5.731 euro per abitante in dieci anni, davanti al Belgio con 1.226 euro e all’Italia con 1.141 euro, il quale risulta del 7,7% superiore ai 1.059 euro della Germania, del 68,7% superiore ai 676 euro della Spagna e del 74,2% superiore ai 655 euro della Francia.
All’elevata esposizione dell’Italia a questa categoria di rischi contribuiscono la scarsa manutenzione e la riduzione degli investimenti in infrastrutture deputate alla difesa del territorio. Il capitolo di spesa per investimenti pubblici che comprende le opere a tutela del territorio nei dieci anni precedenti alla pandemia, in rapporto al PIL, si è dimezzata, per tornare a salire dal 2021, anche grazie al sostegno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Il sostegno del PNRR sta contribuendo ad un maggiore dinamismo della spesa per investimenti dei Comuni. L’analisi dei dati sui pagamenti degli enti pubblici raccolti nel Siope evidenzia che nei primi nove mesi del 2024 degli investimenti dei Comuni salgono del 31,9%, consolidando l’aumento del 40,3% del 2023 e risultando decisamente più dinamici rispetto al +8,3% del totale dei pagamenti di questi enti.
Sul fronte dei danni, è aperta la delicata partita della copertura assicurativa obbligatoria per le imprese per i danni cagionati da calamità naturali ed eventi catastrofali. Si tratta di un obbligo introdotto dalla legge di bilancio 2024 e che scatta dal prossimo primo gennaio 2025 e cui gravano diverse incognite, tra le quali una definizione di costi che consideri il principio di mutualità del rischio, l’esenzione dall’imposizione fiscale, le tipologie catastrofali e dei beni oggetto di copertura e la sostenibilità del costo in una fase di rallentamento economico. Infine, va garantita la trasparenza con il confronto delle offerte da parte delle imprese con modalità simili al portale di confronto dei prezzi dell’energia.
Rubrica Imprese ed energia su QE- Quotidiano Energia del 19 novembre 2024