L’energia è la quarta filiera produttiva italiana
Dopo Agroalimentare, Edilizia e Mezzi di trasporto su gomma. Operative 34 mila imprese. Un’analisi delle 28 filiere censite dall’Istat
La filiera produttiva comprende l’insieme delle attività che compongono l’intera catena del valore di un bene o servizio, dalla progettazione alla vendita. Alla filiera partecipano le imprese con attività di produzione di materie prime, semilavorati, prodotti finiti, macchinari a uso specifico della filiera e quelle che offrono servizi quali trasporto e logistica, consulenza, R&S, marketing e altro. Una impresa partecipa alla filiera con una stabile relazione di cooperazione produttiva, quali commessa, subfornitura o accordi (formali e informali, spesso con la condivisione di tecnologia e input produttivi) oppure con un semplice rapporto commerciale, di acquisto e vendita. Il sistema produttivo italiano si articola lungo 28 filiere censite dall’Istat. L’analisi esplorativa condotta dall’Istituto di statistica, con la rilevazione svolta nell’ambito del Censimento permanente delle imprese, è un passo importante per lo studio delle catene del valore. Va ricordato che esiste un giacimento straordinario di conoscenza sulle filiere, rappresentato dai flussi di fatturazione elettronica, ad oggi ancora scarsamente esplorati.
L’analisi delle filiere è di grande rilevanza per valutare la propagazione degli impulsi all’interno dell’economia e la competitività di un sistema produttivo. La filiera produttiva acquista rilevanza ai fini degli interventi di politica economica, come nel caso degli investimenti per la competitività e resilienza delle filiere produttive previsti nel PNRR: nell’intervento sono considerate le filiere strategiche dell’agroindustria, design, moda e arredo, automotive, microelettronica e semiconduttori, metallo ed elettromeccanica e chimico/farmaceutico. Inoltre, le direttive europee sulla sostenibilità considerano le catena di attività a monte delle imprese soggette all’identificazione dei rischi e all’adozione di misure correttive adeguate (dovere di diligenza), coinvolgendo le imprese che effettuano forniture di beni e/o servizi.
Energia, la quarta filiera italiana – In relazione al peso sul PIL, la prima tra le 28 filiere è quella dell’Agroalimentare con 130,9 miliardi di euro di valore aggiunto. Seguono le filiere di Edilizia con 120,2 miliardi, Mezzi di trasporto su gomma con 110,3 miliardi ed Energia con 87,1 miliardi, che rappresenta la quarta filiera italiana per generazione di valore aggiunto.
Nei primi dieci settori si concentrano i tre quarti del valore aggiunto dell’intera filiera dell’Energia. Nel dettaglio, il settore principale è quello della fornitura di energia elettrica e gas con il 22,9% del valore aggiunto totale della filiera, seguito da estrazione di petrolio greggio e gas naturale con 12,4%. Data la rilevanza nella filiera degli impianti e delle reti, un apporto rilevante è fornito dai lavori di costruzione specializzati con 9,8% e dalla produzione di macchinari ed apparecchiature con 5,3%. A seguire commercio all’ingrosso con 5,1%, apparecchiature elettriche ed apparecchiature per uso domestico non elettriche con 4,9%, prodotti in metallo con 4,0%, attività degli studi di architettura e d’ingegneria; collaudi ed analisi tecniche con 3,3%, metallurgia con 3,0% e produzione di software e consulenza informatica con 2,8%.
Alla filiera dell’Energia partecipano 34.107 imprese, di cui 10.843 (31,8% della filiera) nelle costruzioni, 10.457 (30,7%) negli altri servizi, 7.431 (21,8%) nell’industria in senso stretto (che comprende manifattura, estrattivo, energia e utilities) e 5.376 (15,8%) nel commercio.
Rubrica Imprese ed energia su QE- Quotidiano Energia del 16 luglio 2024