Elaborazione Flash ‘Tutela delle produzioni artigianali e industriali a Indicazione Geografica (IG no food): un perimetro delle specializzazioni nel territorio’. Il lavoro, coordinato con il Sistema Imprese di Confartigianato, vuole essere uno strumento di supporto all’attività di ricognizione dei prodotti industriali e artigianali tipici affidata alle regioni dalla legge 206 del 27 dicembre 2023 “Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy” mediante una analisi delle elevate specializzazioni a livello provinciale (con indice di specializzazione superiore a 200) in 188 classi (4 digit) della classificazione Ateco 2007 manifatturiere no food (al netto dei comparti alimentare, bevande e riparazione di macchinari, divisioni 10, 11 e 33), e una perimetrazione delle relative unità locali delle imprese, addetti, imprese totali ed artigiane.
Nell’Appendice statistica allegata ‘Verso i prodotti a indicazione geografica (IG no food): le specializzazioni provinciali’ è possibile esplorare le specializzazioni produttive sia per settore che per territorio.
In allegato le slides ‘La biodiversità e le mille specializzazioni dell’artigianato nel territorio’ presentate da Enrico Quintavalle, Responsabile dell’Ufficio Studi nel webinar del 17 luglio 2024. Una presentazione del webinar in MADE IN ITALY – Verso le IG no food: Confartigianato spiega come ottenere l’Indicazione geografica protetta per i prodotti artigiani. Qui per rivederlo.
Nella presentazione si evidenziano alcuni dati del contesto economico, della fase di debolezza della manifattura, oltre ai punti di forza del sistema delle imprese del made in Italy. L’Italia è il primo paese UE per export diretto delle MPI manifatturiere, con 66,6 miliardi di euro nel 2022, pari al 27,8% del totale UE e si conferma al primo posto in UE per numero di occupati nelle MPI manifatturiere in UE, pari a 1,9 milioni, il 20,8% del totale UE. L’Italia è prima in UE per occupazione in 14 comparti manifatturieri, in cui le imprese artigiane danno lavoro a 159mila addetti. L’artigianato è rilevante per la qualità e la differenziazione dei prodotti, con il 12,3% delle imprese artigiane attive nell’elaborazione artistica di materiali no food. Gli interventi che valorizzano la produzione manifatturiera trasmettono gli effetti ad altri settori, in particolare nel commercio e nei servizi, lungo le filiere produttive. Il turismo è un driver della domanda di prodotti di qualità della manifattura italiana. Nel 2023 sono salite a 447 milioni le presenze turistiche, di cui oltre la metà sono straniere. Si registra una forte crescita delle presenze turistiche nel 2023, con un aumento dell’8,5% rispetto all’anno precedente, trainato principalmente dagli stranieri. Nel 2023 sale a 11,8 miliardi di euro per la spesa dei turisti stranieri per shopping e altre tipologie di acquisti (diverse da alloggio, ristorazione e trasporto). L’offerta di prodotti di qualità legati al territorio può intercettare una domanda di prossimità sostenibile, con il 23,5% degli italiani orientati all’acquisto di prodotti a chilometro zero, con una maggiore accentuazione (25,6%) per le donne. L’alta qualità dei prodotti manufatti caratterizza il successo del made in Italy nel mondo: nel lungo periodo, infatti, si registra una dinamica del valore intrinseco dell’export superiore a quella dei prezzi. La qualità è definita da design, materie prime di alta qualità e nuove funzionalità derivanti da processi di innovazione e sviluppo, a cui si aggiunge la differenziazione legata al territorio.