Report intermedio ‘Un autunno difficile per economia, imprese e governance fiscale’ con le ultime e tendenze della congiuntura, del quadro macroeconomico e  di finanza pubblica in vista della manovra di fine anno, che aggiorna e integra il 21° report presentato lo scorso 19 settembre.
Al centro del report i segnali di rallentamento dell’economia, su cui domina l’escalation dei prezzi dell’energia e la straordinaria dilatazione della bolletta energetica. Ad agosto 2022 i prezzi all’importazione di petrolio e gas salgono del 132,3% (dal +101,8% di luglio), portando il valore delle importazioni di energia a 119,4 miliardi di euro negli ultimi dodici mesi; gli acquisti di energia dall’estero sono pari a 2.023 euro all’anno per abitante. Nell’arco dell’ultimo anno l’import di energia si è dilatato di 77,9 miliardi di euro, segnando un aumento addirittura del 187,6% rispetto a dodici mesi precedenti. La bolletta energetica – il differenziale tra import ed export di energia – sale a 93,8 miliardi di euro su base annua, raggiungendo un ulteriore massimo del 4,9% del PIL. La bolletta è peggiorata di 2,5 punti di PIL dopo l’invasione dell’Ucraina e di 3,2 punti nell’arco di dodici mesi.
L’alta dipendenza dal gas nella generazione elettrica delinea maggiori aumenti delle bollette dell’elettricità per i consumatori italiani. Dal confronto su dati Eurostat pubblicato nel report, emerge che a settembre i prezzi dell’energia elettrica in Italia salgono del 103,4% rispetto a dodici mesi prima, a fronte del +20,9% della Germania e del +10,6% della Francia; l’aumento in Italia è di 63,8 punti superiore alla media dell’Eurozona.
Sul mercato del lavoro il report intermedio dell’Ufficio Studi evidenzia la fase di resilienza nell’estate, mentre in autunno appaiono deteriorarsi le previsioni della domanda di lavoro. Le previsioni di assunzioni delle imprese tra ottobre e dicembre 2022 monitorate da Unioncamere-Anpal sono in flessione del 10,4% rispetto allo stesso periodo del 2021, con una marcata accentuazione nella manifattura, dove domina l’incertezza dell’evoluzione dei costi energetici. Rimane diffusa la difficoltà di reperimento del personale, che ad ottobre arriva al 53,4% delle assunzioni previste di operai specializzati. Dopo quasi due anni di crescita, da giugno 2022 il tasso di crescita delle imprese attive entra in territorio negativo, con una accentuazione a luglio ed agosto 2022.
Il report, inoltre, esamina le tendenze del made in Italy e, in vista della manovra 2023, le tendenze aggiornate di finanza pubblica. Inoltre, il lavoro propone due focus, uno sulle costruzioni, settore trainante la ripresa post- pandemia, e uno sul lavoro indipendente femminile. Quest’ultimo approfondimento, con alcune anticipazioni del report, è stato presentato in anteprima dall’Ufficio Studi nel corso dell’assemblea di Donne Impresa Confartigianato del 20 ottobre 2022.